Ondata di maltempo “epocale”: cordoglio per il vigile deceduto

Ondata di maltempo “epocale”: cordoglio per il vigile deceduto

Dopo la riunione del 30 ottobre la Protezione civile ha riportato il livello di allarme da rosso (Charlie) ad arancione (Bravo), poiché non vi sono pericoli gravi imminenti per la popolazione. Nei giorni scorsi sono caduti in media 200 litri di pioggiaper metro quadro, ed in particolare a Sesto, 370 litri, una quantità due tre volte superiore alle precipitazioni attese in un mese.

“Negli ultimi giorni – afferma il presidente Arno Kompatscher – protezione civile e soccorritori hanno lavorato in modo eccezionale per garantire la sicurezza della popolazione. A loro va il mio ringraziamento sia istituzionale che personale. Al contempo vorrei esprimere la mia profonda commozione e vicinanza alla famiglia del vigile del fuoco rimasto ucciso nel corso di un intervento”. Un evento così tragico, ha detto all’assessore alla Protezione civile Arnold Schuler, “che oscura tutti gli altri eventi”.

Dal punto di vista meteorologico è stato sottolineato che si è verificata una vera tempesta di pioggia e vento con raffiche fino a 120 km/h anche nei fondovalle, di un’intensità ancora mai vista in Alto Adige, che ha provocato la caduta di molti rami con danni ancora da valutare. Durante le operazioni notturne è deceduto il vigile del fuoco volontario Giuvani Costa, che era in servizio da oltre 30 anni nella compagnia Campill del Comune di San Martino in Badia. In quel momento era in servizio anche il figlio, anch’egli vigile del fuoco volontario. Gli assessori Schuler e Mussner hanno quindi ricordato Alexander Mayr, il comandante dei vigili del fuoco di Campodazzo, deceduto anch’egli durante un intervento il 31 agosto del 2014 “e tutti quei vigili del fuoco volontari che sono pronti ad esporsi a grandi rischi”. Dal 1960 sono 17 i vigili del fuoco volontari deceduti durante interventi di soccorso.

Gli allarmi, le previsioni e le misure preventive adottate dalla Protezione civile nei giorni scorsi, hanno permesso di fronteggiare l’eccezionale ondata di maltempo. “Gli investimenti fatti con le misure preventive hanno dato buoni risultati. La situazione è rimasta sotto controllo” ha sottolineato Schuler che ha voluto a propria volta ringraziare tutti quanti hanno dato il loro contributo in questi giorni. Sottolineati anche il positivo lavoro di coordinamento svolto dalla Centrale della protezione civile e la collaborazione con il Commissariato del governo.

L’assessore alle strade Mussner ha ringraziato i 450 operai e 25 tecnici che hanno effettuato gli interventi. “Nessuno di noi – ha detto – ricorda raffiche di vento così, si tratta di un evento epocale. Sono già in corso i lavori per riportare tutto alla normalità”. Anche il direttore della Protezione civile Rudolf Pollinger ha voluto ricordare il vigile del fuoco deceduto esprimendo la vicinanza di tutto il personale alla sua famiglia.

L’evento alluvionale, è stato detto, ha colpito principalmente il bacino della Drava. I danni più ingenti si sono verificati nei bacini dei rii Gadera e Gardena. Minori quelli verificatisi nei bacini dell’Isarco e della Rienza. Pressochè assenti, invece, danni causati dal fiume Adige. “Negli ultimi giorni – ha riferito il presidente dei vigili del fuoco volontari, Wolfram Gapp – sono stati attivi circa 4.000 vigili volontari di 152 stazioni. Questo per noi è un momento davvero triste, a causa della perdita di uno di noi”.

Il direttore della ripartizione foreste, Mario Broll, ha sottolineato come “il tenere boschi ben curati abbia dato buoni frutti”. Sono stati assorbiti dai boschi della provincia di Bolzano 150 milioni di metri cubi di pioggia. Per fare un raffronto è stato ricordato che il Lago di Resia contiene circa 120 milioni di metri cubi di acqua. La situazione ha visto al lavoro 102 appartenenti al corpo forestale operativi durante tutta la notte oltre ad altri 155 a disposizione e 97 operai forestali che hanno collaborato con i Vigili del fuoco.

Nell’area della Drava e del Rio Sesto non si verificava una situazione del genere da 50 anni, per il Rio Gadera da 100 anni. L’Adige a Bronzolo non raggiungeva quell’altezza da circa 7 anni.

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